IMPEACHMENT. DA COSSIGA IL PICCONATORE A RE GIORGIO IL MIGLIORISTA

cossiga-napolitano-174315La recente propagandistica/demagogica richiesta grillina di impeachment per Re Giorgio I il Migliorista, mi ha riportato alla mente una pagina di storia recente del – cosiddetto – Bel Paese. Alludo alla richiesta di impeachment avanzata nel ’91 dall’allora opposizione parlamentare ai danni del Picconatore Cossiga – per molti Kossiga. Ho riletto un articolo che scrissi per l’occasione su una modestissima rivista locale (Filo Rosso, maggio 1991), e sono rimasto colpito dalla freschezza delle sue argomentazioni, fatto imputabile non alle mie – peraltro scarse – capacità, quanto piuttosto alla perdurante arretratezza del Sistema-Paese (leggi: del Capitalismo italiano). Alla vigilia della Terza Repubblica (evidentemente non ne bastava una sola…), credo di una qualche utilità pubblicare dopo ventidue anni qualche stralcio di quell’articolo basato sulle contraddizioni politiche e sociali che caratterizzarono il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, nella speranza che esso possa in qualche modo contribuire a illuminare meglio l’odierno dibattito politico e le magagne sistemiche che assillano il Paese, nel contesto di una crisi che travalica di molto le sue frontiere.

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Stato d’accusa!

Quando, circa tre anni fa, il Presidente della Repubblica Cossiga pose al governo e al Parlamento il problema di chi dovesse comandare in caso di guerra, volendo con ciò segnalare la mancanza in Italia di adeguati strumenti politico-istituzionali in grado di gestire situazioni eccezionali di portata mondiale, gran parte del personale politico, soprattutto quello di “sinistra”, proruppe in una fragorosa risata.

In effetti, si pensò che l’iniziativa del Quirinale fosse non più che un goffo tentativo messo in essere da Cossiga per uscire fuori dal suo isolamento “esistenziale”, e per scrollarsi in qualche modo di dosso la pesante eredità lasciatagli dall’ex Presidente “più amato dagli italiani”. Oggi, dopo la guerra del Golfo, comprendiamo meglio il senso di quell’iniziativa tutt’altro che bizzarra, il cui immediato risultato fu la creazione del cosiddetto gabinetto di crisi, uno strumento idoneo appunto a fronteggiare eventi di natura eccezionale. Il Picconatore si muoveva insomma in perfetta sincronia con quanto andava maturando sul terreno internazionale … Abbiamo visto come, in occasione della crisi del Golfo e poi dell’intervento militare occidentale in Irak, il Parlamento non abbia avuto voce in capitolo nelle decisioni governative, che esso si è semplicemente limitato a ratificare apponendo loro un pietoso timbro di legittimità democratica.

Ma è lo stesso sistema fondato sul consenso elettorale che ha fatto entrare in un circolo vizioso la “Prima Repubblica”: in queste condizioni politiche, dice ad esempio La Malfa, non è possibile avviare una seria politica economica, quella che ci dovrebbe portare in Europa, la quale non potrebbe che concretizzarsi in una dolorosa «stretta sociale», in una politica dei sacrifici che farebbe impallidire la «virtuosa» stagione di Lama e Berlinguer. Nessun partito è oggi disposto a sacrificare parte del proprio consenso elettorale per salvare il Paese dall’imminente bancarotta varando una politica di «sudore, lacrime e sangue». Chi, domanda lo sconsolato leader repubblicano, può avviare la necessaria «cura dimagrante e ricostituente»?

… In questo contesto di sofferenza del meccanismo politico-istituzionale, il Presidente Cossiga ha seppellito quel ruolo di «garante delle istituzioni», di soggetto istituzionale politicamente “neutro” (super partes), ruolo che aveva fatto della carica presidenziale una mera finzione a copertura dell’odiata partitocrazia (legittima erede del monopartitismo fascista), e si è gettato nella mischia politica, rivendicando per sé il ruolo di catalizzatore delle spinte «riformiste» che dovrebbero rendere il Paese «più onesto, più moderno e più competitivo». Perfino non pochi democristiani hanno messo in circolazione l’ipotesi di un suo impazzimento.

In realtà il Picconatore non è né pazzo né, tanto meno, un «eversore dell’ordine democratico», come gli rimproverano con tanto di bava alla bocca i sinistri demoproletari e rifondaroli; egli si muove piuttosto lungo il sentiero tracciato dalla Santissima Costituzione ma mai percorso fino in fondo. Giustamente il Presidente è solito dire, anche sulla scorta dei cosiddetti anni di piombo, che «con la Costituzione si può fare tutto». Ad esempio, varare “leggi eccezionali” di chiara marca fascista.

… Si è visto, ad esempio, come sulla base del citatissimo nonché mitico Articolo 11 della Costituzione l’Italia può benissimo impegnarsi in una guerra internazionale, naturalmente secondo le modalità prescritte da chi di fatto ha scritto quell’Articolo: gli Stati Uniti. È anche vero che l’Italietta è riuscita a ritagliarsi un ruolo di media potenza nella sua tradizionale riserva di caccia: Balcani, Vicino Oriente, Nord’Africa. Il dinamismo italiano nei Balcani e l’intesa a tutto campo tra Roma e Varsavia hanno irritato non poco la Germania.

… L’avanzata vertiginosa del leghismo, espressione più verace e drammatica della crisi sistemica in atto nel Paese, deve aver convinto gli ambienti politicamente più sensibili e intelligenti della classe dirigente italiana circa l’urgenza di imprimere una brusca accelerazione a quel processo di «ristrutturazione istituzionale» che ha avuto nel PSI di Craxi il suo maggiore sponsor. I tempi lunghi – e lunghissimi – della politica italiana non sono più sostenibili in uno scenario internazionale sempre più complesso, competitivo e dinamico. Il “decisionismo” craxiano ha perso molto del suo appeal.

Si sono affastellate e intrecciate tali contraddizioni, e si sono accumulate tali tensioni sociali, per cui le risposte politiche confezionate dalla vecchia e screditata classe politica (emanazione tanto dei partiti governativi quanto dei partiti di cosiddetta opposizione) non sono più in grado di soddisfare le esigenze di una sempre più travagliata e insofferente “società civile”.

… Delle sorti del Parlamento e della Costituzione, a strati sempre più ampi della “società civile” non importa proprio nulla; soprattutto i lavoratori hanno imparato sulla propria pelle che non è dal carrozzone politico-istituzionale del Paese che essi possono attendersi un reale miglioramento delle loro condizioni di vita. Persino le poche briciole strappare in passato oggi evaporano al calore della crisi economica. Per questo gli strati sociali maggiormente colpiti dalla crisi iniziano a prestare orecchio ai discorsi dei “picconatori” e dei fustigatori di una classe politica sempre più «inetta e corrotta». Di qui, i recenti successi elettorali della Lega al Nord e della Rete in Sicilia.

È certo di grandissima importanza che i lavoratori, i disoccupati e tutti coloro che sperimentano sulla propria pelle il disagio di vivere in una società sempre più disumana trovino da soli il modo di reagire a questa situazione che li condanna allo sfruttamento e all’impotenza.

Per quanto ci riguarda, nel nostro piccolo abbiamo deciso di mettere in stato d’accusa l’intero personale politico (sindacati collaborazionisti compresi) del Paese, non solo il Pazzo Picconatore che abita il Quirinale.

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Un pensiero su “IMPEACHMENT. DA COSSIGA IL PICCONATORE A RE GIORGIO IL MIGLIORISTA

  1. I BURATTINI DEI ROTHSCHILD IN ITALIA – PARTE 1

    1) IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO E’ IN RELAZIONI MOLTO BUONE CON KISSINGER.
    ” Per Giorgio Napolitano, Henry Kissinger ha sempre avuto parole di stima. L’attuale presidente della Repubblica era “il comunista preferito” da Kissinger, per sua stessa ammissione. Lo rivelava, nel 2001, il Corriere della Sera.
    “My favourite communist», ossia «il mio comunista preferito» è stato il saluto scherzoso che Henry Kissinger ha rivolto a Giorgio Napolitano quando lo ha visto a Cernobbio. «My favourite former communist», «il mio ex comunista preferito», lo ha corretto ridendo l’ ex “ministro degli Esteri” del Pci, oggi ds. ”
    http://apoca lisselaica.net/de/varie/miti-misteri-e-poteri-occulti/il-posto-di-napolitano-nel-grande-complotto-mondiale
    HENRY KISSINGER E’ UN AGENTE DEI ROTHSCHILD.
    KISSINGER E’ UN AMICO DI LORD JACOB ROTHSCHILD E DI SIR EVELYN DE ROTHSCHILD.
    https://wikispooks.com/ISGP/organisations/introduction/PEHI_Jacob_de_Rothschild_bio.htm https://wikispooks.com/ISGP/organisations/introduction/PEHI_Evelyn_de_Rothschild_bio.htm
    ” Kissinger e’ un amico di Lynn Forester e la introdusse a Sir EVELYN DE ROTHSCHILD alla conferenza Bilderberg del 1998.Essi presto si sarebbero sposati.
    Quando Henry Kissinger era invitato a parlare alla United Nations Association l’ 11 Aprile 2001 Lord JACOB ROTHSCHILD era al suo fianco”
    http://www.bibliotecapleyades.net/sociopolitica/sociopol_1001club02.htm
    KISSINGER HA ANCHE RELAZIONI CON BENJAMIN DE ROTHSCHILD E ERIC DE ROTHSCHILD.
    “…. (Kissinger) era un amico del Barone EDMOND DE ROTHSCHILD; servi’ con il Barone ERIC DE ROTHSCHILD nel consiglio internazionale dei governatori del Peres Peace Center… ” http://www.martinfrost.ws/htmlfiles/third_section/The-Rothschild-Connection-2012.html
    http://observer.com/2008/05/come-on-in-baron-eric-de-rothschild-buys-village-coop-for-115-m/
    EDMOND DE ROTHSCHILD E’ IL PADRE DI BENJAMIN DE ROTHSCHILD. https://en.wikipedia.org/wiki/Edmond_Adolphe_de_Rothschild https://en.wikipedia.org/wiki/Benjamin_de_Rothschild

    2) Henry Kissinger e’ anche un membro dell’ International Council of JPMorgan, la banca che vuole la revisione della Costituzione Italiana. http://www.occupy.com/article/global-power-project-part-4-banking-influence-jpmorgan-chase
    ( Jp Morgan e la Costituzione antifascista http://unoenessuno.blogspot.com/2013/06/jp-morgan-e-la-costituzione-antifascista.html ).
    DUNQUE JP MORGAN HA STRETTE RELAZIONI CON LORD JACOB ROTHSCHILD, EVELYN DE ROTHSCHILD, BENJAMIN DE ROTHSCHILD E ERIC DE ROTHSCHILD.
    ” a parte la rottamazione dell’indecente legge elettorale, l’insistenza di Renzi è sullo smantellamento della Costituzione, in linea con il Ceo della Jp Morgan, Jamie Dimon, che considera “spazzatura della storia” il nostro impianto democratico così attento, almeno sulla carta, alla tutela del lavoro come diritto…………
    Il Genio Fiorentino però corre veloce, grazie alla leggenda metropolitana del “nuovo che avanza”. E adesso ha fretta di rottamare, in collaborazione con l’amico Silvio, soprattutto l’odiata Costituzione. «Puntano il dito contro le lungaggini del bicameralismo – protesta il grillino Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera – ma per varare il Lodo Alfano gli sono bastati otto giorni». L’obiettivo è sempre lo stesso, da anni: presidenzialismo, potere verticale. Mani libere, per scelte sbrigative truccate da “riforme”, mentre tutto intorno sta crollando: l’unica vera notizia è che l’economia globalizzata della fabbrica-mondo avrà sempre meno bisogno dei lavoratori italiani, a meno che non intervenga – con una svolta radicale – la protezione dello Stato, cioè il potere pubblico che i “nuovisti” vogliono morto, perché fa da argine allo strapotere delle multinazionali.” http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=95606&typeb=0&Al-peggio-non-c-e-mai-fine
    http://www.pumilano.it/economiaumanista/2014/01/italicum-o-presa-per-fondellum-perche-il-metodo-proporzionale-spaventa-partiti/

    3) LA TANGENTE DI DEUTSCHE BANK PER IL GOVERNO letta

    ” Dopo aver versato, per non più di un minuto, lacrime di coccodrillo sui dati della disuguaglianza sociale nel pianeta, forniti dal rapporto della ong Oxfam – le 85 persone più ricche del mondo detengono una ricchezza equivalente a quella di 3,5 miliardi di persone; l’1% del pianeta possiede il 50% della ricchezza mondiale – il ministro Saccomanni, presente all’annuale Forum di Davos, è passato alle cose serie e, in un incontro con i grandi investitori stranieri, ha annunciato l’avvio dell’ennesimo piano di privatizzazioni, con in testa le Poste Italiane. ” http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12845

    ” Mentre si prospetta addirittura una privatizzazione della Banca d’Italia, il governo Letta/Saccomanni ha già avviato una privatizzazione delle Poste, e soprattutto del suo nocciolo pregiato, cioè BancoPosta. Dato che BancoPosta produce utili che vanno al suo azionista unico, lo Stato, appare del tutto logico e trasparente che il governo decida di privarsi di questa fonte di entrate, con la motivazione ufficiale di “fare cassa”.
    Il decreto del governo prevede che circa il 40% delle azioni venga messo sul “mercato”. Come era avvenuto per la privatizzazione dell’ENEL ai tempi del secondo governo Amato, una quota attorno al 5% delle azioni dovrebbe essere venduta a dipendenti delle Poste, in modo da poterli turlupinare delle loro liquidazioni. Il decreto prevede inoltre che la quota più consistente, un 50-60% delle azioni in vendita, sia riservato a “investitori istituzionali”, cioè banche. Sarebbe interessante valutare la credibilità di questi “investitori istituzionali”, verificando quali siano oggi le loro effettive capacità di “investire” senza ricevere aiuti sottobanco da parte dello Stato. Il principale partner di BancoPosta per la commercializzazione di prodotti finanziari è Deutsche Bank, che poco più di una settimana fa ha subito un tonfo borsistico, in seguito alla pubblicazione dei suoi bilanci in rosso.
    La stessa Deutsche Bank risulta esposta per titoli derivati per una cifra di 73.000 miliardi di euro.
    http://www.wallstreetitalia.com/article/1556990/finanza/ecco-a-voi-la-banca-esposta-ai-derivati-per-73-trilioni.aspx
    La messinscena dell’emergenza del debito pubblico e dello “spread” ha costituito uno dei più giganteschi depistaggi della Storia per distrarre dall’emergenza vera, quella della voragine dei titoli derivati; infatti mentre il Meccanismo Europeo di Stabilità, nato nel 2012, si fa chiamare “Fondo Salva-Stati”, in realtà è un fondo salva-banche. Il sito ufficiale dell’Unione Europea ci assicura che il MES potrà ricapitalizzare direttamente le banche. ”
    http://www.eunews.it/2012/06/29/il-fondo-salva-stati-potra-ricapitalizzare-direttamente-le-banche/715
    http://terracinasocialforum.wordpress.com/2014/01/30/la-mitologia-tedesca/ http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10460
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12431

    DEUTSCHE BANK HA RELAZIONI CON LORD JACOB ROTHSCHILD.
    DAVID HAYSEY E’ STATO DIRETTORE DI RIT CAPITAL PARTNERS ED ANCHE DI DEUTSCHE BANK. http://uk.linkedin.com/ pub/david-haysey/1b/470/bb3
    LORD JACOB ROTHSCHILD E’ IL PRESIDENTE DI RIT CAPITAL PARTNERS. https://en.wikipedia.org/wiki/Jacob_Rothschild,_4th_Baron_Rothschild
    CI SONO COLLEGAMENTI ANCHE TRA SIR EVELYN DE ROTHSCHILD E DEUTSCHE BANK.
    https://wikispooks.com/ISGP/organisations/introduction/PEHI_Evelyn_de_Rothschild_bio.htm
    LYNN FORESTER DE ROTHSCHILD, MOGLIE DI SIR EVELYN DE ROTHSCHILD, E’ UNA DIRETTRICE DI DEUTSCHE BANK.
    https://en.wikipedia.org/wiki/Lynn_Forester_de_Rothschild
    DEUTSCHE BANK HA CONNESSIONI ANCHE CON LA BANCA EDMOND DE ROTHSCHILD POSSEDUTA DA BENJAMIN DE ROTHSCHILD
    ( https://en.wikipedia.org/wiki/Benjamin_de_Rothschild ) E DA SUA MOGLIE ARIANE DE ROTHSCHILD ( https://en.wikipedia.org/wiki/Ariane_de_Rothschild )
    http://blog.libero.it/impermeabile/9298409.html .
    DAVID GAUD, DIRIGENTE PRESSO LA EDMOND DE ROTHSCHILD, E’ STATO IN PASSATO VICEPRESIDENTE DI DEUTSCHE BANK SECURITIES.
    http://hk.linkedin.com/pub/david-gaud/66/b84/ab3
    ( QUANTO A CRIMINI DEUTSCHE BANK NON SI FA MANCARE NULLA http://comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8812 )
    ( L’ASSALTO TEDESCO ALLA SPAGNA http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=11177 )

    ” Il Professor Joseph Stiglitz, ex capo economista della Banca mondiale ed ex Presidente del Consiglio degli esperti economici del Presidente Clinton, svela i “quattro passi della strategia” della Banca mondiale, che è stata progettata per schiavizzare le nazioni ai banchieri. Riassumo questo qui sotto,
    Passo uno: privatizzazione.
    Questa è in realtà la fase dove ai leader nazionali viene offerto il 10% di commissioni nei loro segreti conti bancari svizzeri affinche’ gli acquirenti possano acquistare i beni nazionali ad un prezzo di vendita veramente stracciato. Pura e semplice corruzione .” http://www.iamthewitness.com/books/Andrew.Carrington.Hitchcock/Synagogue.of.Satan/1998-2002.htm

    letta, saccomanni, berlusconi e compagnia STANNO ASPETTANDO LA TANGENTE DEL 10%++++++ DA DEUTSCHE BANK ?

    4) silvio berlusconi e matteo renzi SONO I BUFFONI E GLI INSERVIENTI BEN PAGATI DI LORD JACOB ROTHSCHILD E SIR EVELYN DE ROTHSCHILD ?

    silvio berlusconi E’ UN GRANDE AMICO DI TONY BLAIR.
    MA ANCHE ” Il segretario del Pd Matteo Renzi ha più volte affermato di vedere Blair come un modello da imitare.”
    http://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=95043 ( Blair, il milionario che lavora per banche e dittatori )

    a) ” Cherie, la moglie di Tony Blair, racconta quando in Sardegna Berlusconi si presentò con in testa una bandana. Tony le disse: ”non far sì che mi fotografino accanto a lui”,”Stai tu in mezzo perché sennò la stampa britannica ci uccide”.
    Berlusconi con la bandana voleva nascondere il trapianto di capelli ” https://www.youtube.com/watch?v=_dFg6vIMV40
    http://imagecollect.com/picture/tony-blair-photo-2550734/tony-blair-e-silvio-berlusconi
    http://m.alfemminile.com/forum/actu1/__f5923_actu1–tony-blair-a-portorotondo.html

    b) ” Durante la loro permanenza a Villa Certosa, la famiglia di Tony Blair ha potuto gustare un concerto all’aperto dell’ addetto ai parcheggi di berlusconi Mariano Apicella diventato suo partner di canto.
    La serata si è conclusa con spettacolari fuochi d’artificio – completati con finto vulcano – che culmino’ con l’esclamazione ‘Viva Tony’. ”
    http://www.dailymail.co.uk/news/article-1201812/How-life-plain-sailing-Blair-playboy.html

    c) ” Tony Blair ha lasciato il suo italiano omologo Silvio Berlusconi zoppicante dopo un’ “amichevole” partita di calcio, e’ stato riportato.
    La coppia ha giocato una partita…….nella casa in Sardegna dell’Italiano durante la visita di Blair agli inizi di questo mese.”
    http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/3609636.stm

    d) ” Il primo ministro Blair e Silvio Berlusconi oggi confermavano la “eccellente relazione” che esiste tra Regno Unito e Italia in un vertice a Londra.
    Blair ha detto che i colloqui oggi erano “amichevoli, produttivi e costruttivi”.
    ” Io non credo realmente che i rapporti tra Gran Bretagna e Italia siano mai stati piu’ forti, ” egli disse in una conferenza stampa successiva al vertice”
    http://www.declarepeace.org.uk/captain/murder_inc/site/copeland.html

    e) ” L’Avvocato David Mills (creatore del sistema Off-Shore utilizzato da Fininvest) viene condannato per Corruzione in Atti Giudiziari. Le prove sono schiaccianti, egli stesso prima confessa, poi ritratta. Ha ricevuto una Tangente di 600.000 $ dal Gruppo Fininvest (1998) per dichiarare il Falso nei Processi (All Iberian e Tangenti a Gdf) in cui era allora coinvolto il nostro attuale Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.”
    http://nonleggerlo. blogspot.com/2009/05/david-mills-silvio-berlusconi-le.html
    David Mills e’ l’ex marito di Tessa Jowell, ex ministra del Regno Unito ed amica di Blair. – http://aangirfan.blogspot.com/2009/12/blair-berlusconi-mafia-cia.html

    TONY BLAIR HA FORTI COLLEGAMENTI CON LORD JACOB ROTHSCHILD E SIR EVELYN DE ROTHSCHILD.
    LA FAMIGLIA DI TONY BLAIR HA AMICIZIE CON LORD JACOB ROTHSCHILD. http://translate.google.com/translate?sl=en&tl=it&js=n&prev=_t&hl=en&ie=UTF-8&u=http%3A%2F%2Fwww.winstonsword.com%2F2009%2F11%2Flord-mandelson-and-cherie-blair-go.html
    ( TONY BLAIR, ILLEGITTIMO FIGLIO DI JACOB ROTHSCHILD…..EVIDENZA
    http://translate.google.com/translate?sl=auto&tl=it&js=n&prev=_t&hl=en&ie=UTF-8&u=http%3A%2F%2Fthe-tap.blogspot.co.uk%2F2012%2F06%2Fcan-you-spot-it.html http://the-tap.blogspot.co.uk/2012/06/can-you-spot-it.html )

    ” Da quando ha lasciato il suo ministero Blair ha usato un numero di aerei Gulfstream, tra cui un jet sudafricano registrato Gulfstream V con sede all’aeroporto Luton.
    Nel novembre dello scorso anno si è creduto che abbia usato un Gulfstream IV posseduto dal banchiere britannico Sir EVELYN DE ROTHSCHILD per un viaggio in Rwanda
    ad un costo stimato di £83.000, compreso il carburante.
    Sir Evelyn, di 77 anni, che era uno dei miliardari che ceno’ a Downing Street nei giorni finali di potere di Blair, ha posseduto l’aeroplano dal 2002 attraverso una ditta chiamata Metropix. ” http://www.dailymail.co.uk/news/article-1138789/Now-Tony-Blairs-finally-got-private-jet-hes-wanted-rented.html

    “…..Ma oggi che cosa fa Blair? Dimessosi da premier è stato immediatamente assunto come consulente dalla banca d’investimenti JP Morgan e dal colosso assicurativo globale con sede in Svizzera Zurich International…….” http://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=95043

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