Russia e dintorni. LO STALINISMO NON È (PURTROPPO) UN’ OPINIONE!

1907999_10152145425756849_6462953652035130416_nLo giuro davanti all’ubriacone di Treviri: i passi che seguono li ho trovati su Facebook. Lo so, è difficile crederlo, ma abbiate fede nell’agente dell’Imperialismo (naturalmente occidentale, ai danni della Russia, della Cina, di Cuba, del Venezuela, della Corea del Nord e delle altre patrie dell’antimperialismo militante) e del Sionismo che vi sta turlupinando in questo momento.

«Leggendari i compagni del Partito Comunista Russo che richiamano il gesto dell’armata rossa il 9 maggio 1945 quando alla parata della vittoria buttarono di fronte al compagno Stalin tutti i simboli e le bandiere naziste che avevano preso durante la guerra, in segno di sottomissione e sconfitta del nazifascismo. I compagni russi hanno rifatto la stessa cosa ma con le bandiere degli USA, di settore destro, dell’Unione Europea e delle SS di Bandera, il criminale nazista che nella seconda guerra mondiale collaborò con i nazisti massacrando la popolazione sovietica. Che dire? Fantastici!» (dal profilo Facebook di Vladimiro Giacché).

Che dire? Che lo STALINISMO è purtroppo vivo e lotta insieme a voi contro la stessa idea di comunismo (non quello pseudo ed escrementizio del «compagno Stalin» e dei «leggendari compagni del Partito Comunista Russo» [strasic!], ma quello di Marx, con rispetto parlando).

È proprio vero: la prima volta come tragedia (la controrivoluzione stalinista, il patto Ribbentrop-Molotov, la Seconda carneficina mondiale, ecc.), la seconda come… Non riesco a trovare un termine adeguato. Con farsa mi sembrerebbe di concedere fin troppo a personaggi che meritano epiteti che non riesco neanche a immaginare. Fate un po’ voi!

Ribbentropp-Molotov 1Scrivevo qualche giorno fa: «Molti stalinisti, più o meno dichiarati e più o meno “post ideologici”, sembrano vivere una seconda giovinezza. La crisi ucraina ha fatto questo cattivo miracolo. Ad esempio, mi è capitato di leggere su Facebook commenti di questo genere: «L’offensiva di Kiev fallirà senza bisogno dell’intervento dell’Armata Rossa». Capite? Armata «Rossa», non Russa. Lo so, qui siamo allo stadio più patologico dello stalinismo, ma non bisogna credere che quelli che applicano lo schema della Seconda guerra mondiale (quella «patriottica» e «antinazista») alla questione ucraina esibiscono un’eccellente stato di salute, quantomeno sul terreno dell’analisi politica e geopolitica. Per dirla con l’ubriacone di Treviri, la prima volta come tragedia, la seconda come malattia. C’è gente talmente ideologicamente “malata”, che non capisce come essere contro tutti gli attori della crisi (filoeuropei, filorussi, filoamericani, nazionalisti, stalinisti, democratici, autoritari, ecc.) non equivale affatto ad assumere una posizione neutrale nel conflitto, ma come all’opposto questo atteggiamento sia il solo adeguato sul terreno dell’autentico anticapitalismo/antimperialismo. Non in un’astratta dimensione storica, ma nel 2014, nell’epoca della sussunzione totalitaria e mondiale del pianeta al Capitale. Se un Tizio assimila l’autonomia di classe al neutralismo, vuol proprio dire che con lui perfino l’esorcista avrebbe vita difficile. Amen!» (Odessa e il modo sempre più feroce).

putDa Facebook (9 maggio 2014):

Russia. Finalmente una degna celebrazione della vittoria nel secondo macello mondiale!

Putin gonfia il virile petto ricordando i fasti dell’ultimo conflitto imperialista mondiale, meglio noto come «Guerra di Liberazione dal nazifascismo». Com’è noto, sono i vincitori che nominano le cose. «Sfilata oggi a Mosca nel 69mo anniversario della vittoria della Seconda guerra mondiale: nella storica Piazza Rossa sfilano, alla presenza delle autorità, 11mila militari e in prima fila il Corpo della Flotta del Mar nero con le bandiere di Sebastopoli e della Crimea, le nuove regioni annesse alla Federazione russa. La manifestazione quest’anno assume quindi un significato prima di tutto politico, che si inserisce nel pieno della crisi ucraina. […] Nel discorso di apertura della parata Putin si è riferito al proprio Paese affermando che “ha sempre vinto contro i fascisti”, una terra di cui “noi proteggeremo la sua unità e la sua storia”.“Noi dobbiamo meritarci i nostri nonni e i nostri padri e chi ha combattuto”, ha detto Putin in riferimento a chi ha combattuto nella seconda guerra mondiale. Ha poi detto, riferendosi in particolare alla crisi ucraina, che “Il nazismo europeo torna a sollevare la testa”» (Notizie geopolitiche). Per fortuna c’è sempre l’Armata Russa pronta a salvarci dai cattivoni di turno! Viva la Patria del Socialismo! Pardon: del petrolio, del gas, del carbone, delle terre rare, ecc. Gli stalinisti di tutte le tendenze sono in pieno orgasmo patriottico e resistenziale per l’uomo forte di Mosca. «A morte i nazisti!» Anche perché un nuovo patto Ribbentrop-Molotov non è alle viste… Un simpatico pensiero in questo fausto giorno per chi vigila sulla nostra “libertà”:

«Com’è noto furono i compagni-camerati nazisti a tradire la fiducia di Stalin, il quale fino all’ultimo non volle credere alla possibilità di un’imminente invasione tedesca del sacro suolo russo. Se Hitler non avesse rischiato il grande azzardo del dominio totale ed esclusivo sul Vecchio Continente, il “patto di non aggressione” del ’39 avrebbe dato i suoi frutti, con grande soddisfazione per la “Patria Socialista”. Probabilmente a Ovest di Varsavia gli uomini avrebbero portato i baffetti alla Adolf, e a Est della capitale – o ex capitale – polacca i baffoni alla Joseph. Di là tutti “camerati”, dall’altra parte tutti “compagni”. Probabilmente» (Miseria della geopolitica apologetica).

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2 pensieri su “Russia e dintorni. LO STALINISMO NON È (PURTROPPO) UN’ OPINIONE!

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