PIAZZA TIENANMEN E ZHONGGUO MENG

90fba60187191386ae8c19Scrive Niccolò Locatelli su Limes: «Il 4 giugno 1989 il governo della Repubblica Popolare Cinese decideva di reprimere la protesta anti-regime di studenti e intellettuali che si erano radunati in piazza Tienanmen, a Pechino. A 25 anni di distanza, la questione democratica è ancora irrisolta» (Limes).

A mio avviso ridurre i famigerati fatti di 25 anni fa a una mera «questione democratica» è – quantomeno – riduttivo. In effetti, la repressione del giugno ’89 si spiega in primo luogo con le forti tensioni sociali, nazionali, etniche e financo generazionali generate dalla violenta accelerazione del processo di sviluppo capitalistico verificatosi in Cina nei primi anni Ottanta, quando l’ambizioso programma di modernizzazione economica annunciato nel 1978 da Deng Xiaoping iniziò a essere implementato con confuciano rigore e su vasta scala. Per riprendere la celebre battuta del Grande Timoniere, l’accumulazione capitalistica, sebbene con «caratteristiche cinesi», non è mai stata, da nessuna parte, un pranzo di gala.

La rivendicazione di una maggiore «agibilità politica» (sindacati liberi, stampa libera, associazionismo studentesco non irreggimentato dentro le strutture del partito-regime, ecc.) e le stesse illusioni democratiche dei manifestanti nutrite allora con la perestrojka gorbacioviana e il «sogno americano» hanno senso solo alla luce del grande rivolgimento sociale prodotto dal definitivo “decollo” del capitalismo cinese come nuova fabbrica del mondo, un fatto che ha avuto un grande impatto sull’intera struttura capitalistica mondiale. Come sanno bene innanzitutto i salariati occidentali, la cui svalorizzazione (relativa e, in molti casi, assoluta) e la cui accresciuta produttività si spiega anche alla luce dei successi del capitalismo con caratteristiche cinesi.

Per Francesco Sisci, «I leader cinesi si rendono conto che la democratizzazione del sistema è inevitabile, anche per ragioni economiche e geopolitiche. Ma vogliono guidarla con gradualità, senza copiare modelli obsoleti» (Limes, 26 marzo 2012). Qui si teorizza “oggettivamente” l’efficacia del metodo democratico come migliore strumento di controllo sociale per i Paesi capitalisticamente sviluppati. Una tesi che non sarò certo io a contestare!
piazza_tiananmen_500«Nelle scorse settimane, il presidente Xi Jinping ha presentato un nuovo obiettivo da perseguire nei suoi 10 anni di mandato: il “sogno cinese” (Zhongguo meng). Sia i cinesi sia gli occidentali hanno speso molto tempo e versato molto inchiostro per spiegare il significato di questo concetto, eppure Xi ne ha introdotto un altro probabilmente più importante: la Terra ha bisogno di un “sogno globale” (shijie meng)» (F. Sisci, Limes, 24 maggio 2013). Il “sogno cinese” come fulcro economico e politico del “sogno globale”, secondo il tradizionale concetto egemonico del Celeste Impero? Comunque sia, la sanguinosa repressione di 25 anni fa ha molto a che fare con l’incubo capitalistico che  Xi Jinping chiama,  per la gioia dei tanti filocinesi occidentali, Zhongguo meng.

Secondo il Washington Post «Lo scontento del popolo cinese non può essere controllato», e ciò spiegherebbe il nervosismo dei leader cinesi a 25 anni dal massacro di Piazza Tienanmen, nonostante gli indiscutibili successi del Capitalismo con caratteristiche cinesi, e la seguente dichiarazione rilasciata al quotidiano americano da un “dissidente” che è riuscito a sottrarsi appena in tempo alle amorevoli cure del regime: «Anche se siamo noi a essere perseguitati sono i nostri leader che hanno paura».  Queste parole mi hanno riportato alla mente quanto dissero nella notte tra il 4 e il 5 giugno del 1989 alcuni studenti che tentarono la fuga dalla Celeste Piazza del regime cosiddetto (dai tempi di Mao, beninteso) “comunista”: «Usciamo da qui non perché abbiamo paura della morte, ma perché vogliamo ritornare per cacciarli».

Leggi anche (vedi altri post nella categoria Cina):

TUTTO SOTTO IL CIELO – DEL CAPITALISMO

LA CINA E LA QUESTIONE DEL SOCIALISMO NEL 21° SECOLO

XI JINPING E IL SOGNO CON CARATTERISTICHE CINESI

LE RADICI DELLE PANZANE SULLA CINA “SOCIALISTA”

L’AFRICA SOTTO IL CELESTE IMPERIALISMO

LA BEFANA SOCIALISTA CON CARATTERISTICHE CINESI

CINA: ORA PER ALLORA

TIENANMEN!

I VILLAGGI DEL CANCRO IN CINA

IL CAPITALISMO ORGANICO CON CARATTERISTICHE CINESI

Un pensiero su “PIAZZA TIENANMEN E ZHONGGUO MENG

  1. Pingback: CINA. SORVEGLIARE E PUNIRE. ANCHE NELLA TOMBA! ANCHE OLTRE! | Sebastiano Isaia

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...