L’ITALIA POPOLARE SI ERGE COME UN SOL UOMO CONTRO LA FRANCIA NEOCOLONIALISTA! RIUSCIRÀ ROMA A SPEZZARE LE RENI ANCHE ALLA PERFIDA PARIGI?

Questa mattina ho registrato sul Blog un certo interesse intorno a un post che ho pubblicato la scorsa estate sul cosiddetto Franco CFA. Insomma, il tema toccava una questione che oggi si ritrova sotto forma di polemica “politico-diplomatica” su tutti i quotidiani, e non solo su quelli nazionali. Dinanzi all’odierna sguaiatissima e per molti aspetti risibile propaganda degli italici sovranisti, che con qualche decennio di ritardo hanno scoperto l’opera di saccheggio, di sfruttamento e rapina che la Francia ha praticato, insieme a molti altri Paesi europei (Italia compresa!), e che, mutatis mutandis, cerca di continuare a praticare (esattamente come l’Italia!) in Africa; dinanzi a questa escrementizia canea demagogica che cerca di additare all’opinione pubblica nazionale l’ennesimo capro espiatorio su cui investire elettoralmente (le elezioni europee si approssimano), e con cui alzare una fitta nuvola di polvere mediatica per nascondere le magagne che si stanno addensando intorno al cosiddetto Governo del cambiamento (in peggio); dinanzi a tutto questo, dicevo, particolarmente interessante mi sembra la parte del mio post che adesso cito.

«È giusto farsi quattro crasse risate sulla presunzione «dell’ex banchiere Macron» di rappresentare la – supposta – superiorità morale della Francia e i veri valori dell’Occidente progressista e illuminista, ma l’ondata francofoba che osserviamo montare in alcuni ambienti politici e sociali è altrettanto farsesca e molto pericolosa se guardata dal punto di vista autenticamente antimperialista. «Il proletariato di ogni paese deve naturalmente farla finita prima di tutto con la sua propria borghesia»: così recita Il Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels. Essendo chi scrive un proletario italiano, ne consegue che il suo nemico principale è l’imperialismo italiano (e tutti i politici e gli intellettuali che in qualche modo ne sostengono gli interessi), per quanto esso possa apparire o essere modesto se confrontato con gli imperialismi che stanno al vertice della contesa intercapitalistica mondiale. Nel suo piccolo, l’imperialismo italiano partecipa al Sistema Imperialista Mondiale, ne è parte non trascurabile, ed è da questa peculiare prospettiva che osservo i movimenti e i conflitti interni a quel Sistema, che personalmente rigettato in blocco, come una sola, compatta, mostruosa e disumana entità sociale. Insomma, con questo post sono lungi dal voler portare acqua al mulino degli italici sovranisti che oggi attaccano il “neocolonialismo francese” un po’ come Mussolini attaccava l’imperialismo delle plutodemocrazie ai tempi delle “inique sanzioni”. Io metto la Francia e l’Italia dentro lo stesso sacco, anche se sul piano politico ho un occhio particolarmente critico e sensibile nei confronti della seconda, per il motivo, tutt’altro che ideologico, summenzionato».

Oggi i sovranisti d’accatto Made in Italy denunciano le mire espansionistiche della Francia sulla Libia: «Macron ci vuole rubare il petrolio e il gas. La Libia è nostra!» E, sia chiaro, la stessa, identica cosa pensano anche i partiti che oggi stanno all’opposizione. D’altra parte, bisogna ricordare che la Nuova Politica Immigratoria dell’Italia è stata inaugurata dall’ex Ministro degli Interni Marco Minniti.

Per me non è tanto importante quel che dicono quei “signori” (chi se ne frega delle fregnacce quotidiane sparate dai Salvini, dai Di Battista e dai Di Maio!), quanto il fatto che le loro odiose/merdose parole trovano ascolto soprattutto presso gli strati sociali economicamente più “disagiati” del Paese, a dimostrazione che il veleno politico-ideologico (nazionalismo, razzismo, ecc.) inoculato nel corpo sociale non è la causa dei mali, ma piuttosto la conseguenza del “male supremo”: questa società, a prescindere da chi contingentemente ci amministra. Ovviamente causa ed effetto interagiscono l’una sull’altro in modo “produttivo” (e “dialettico”), alimentando un circolo vizioso che innalza di molto la soglia di quella violenza sistemica che osserviamo dilagare in ogni ambito della società. È soprattutto su questo aspetto che, a mio avviso, deve riflettere chi non vuole subire passivamente il pessimo (capitalistico) mondo che ci ospita.

Leggi anche: È FACILE ESSERE “BUONISTI” ACCUSANDO L’IMPERIALISMO DEGLI ALTRI!

ULTIM’ORA!

«Il problema dei migranti ha tante cause, c’è chi in Africa sottrae ricchezza a quei popoli e a quel continente e la Francia è tra questi». Così ha dichiarato il Truce Salvini, evidentemente per marcare a uomo il suo solidale di governo Di Maio. L’Italia ovviamente è molto attiva in Africa per nobilissimi motivi: «”Finanzieremo uno studio di fattibilità per finanziare le più importanti infrastrutture di cui l’Etiopia necessita e ci faremo latori del coinvolgimento delle più importanti istituzioni finanziarie internazionali, perché ricevano il sostegno economico che meritano». Lo annuncia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed Ali. Conte ha anche aggiunto che “C’è una insistita attenzione verso la regione del corno d’Africa che si completa anche con l’attenzione verso altri Paesi di importanza strategica per l’interesse dell’Italia e dell’intera Ue. L’Italia non vuole agire da sola, ma incitare l’intera Ue a prestare attenzione allo sviluppo sociale ed economico alla regione del Corno d’Africa e degli altri paesi dell’Africa» (Il Messaggero). Che generosità! Altro che l’antipatica ed egoista Francia!

Ancora il Truce degli italiani: «In Libia la Francia ha interessi opposti a quelli italiani». E questo lo avevo capito anch’io! «La Francia non ha alcun interesse a stabilizzare la situazione». Verissimo. «Dunque ha poco da arrabbiarsi perché ha respinto migliaia di migranti, comprese donne e bambini, alla frontiera. Lezioni di umanità e generosità da Macron non ne prendo». In effetti, uno “statista” vale l’altro: sono tutti al servizio di questa escrementizia società.

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