Il Papa più amato dai progressisti è tornato su una questione a lui (ma anche ai cari leader di Cina* e Giappone) assai cara: l’«inverno demografico». «Tante coppie non hanno figli perché non vogliono, o uno e non di più, ma hanno cani e gatti che occupano il posto dei figli. Questo negare la maternità e la paternità vi diminuisce, ci toglie umanità, la civiltà diviene più vecchia e senza umanità perché si perde la ricchezza della paternità e della maternità. E soffre la patria che non ha figli. Viviamo in un’epoca di orfanità, la nostra civiltà è un po’ orfana, si sente questa orfanità. Invoco l’aiuto di San Giuseppe per risolvere il senso di orfanità che oggi ci fa tanto male».
Detto che l’infausta situazione che ci tocca vivere (e subire) non invoglia certo ad avere figli, e sorvolando su altri aspetti del discorso francescano che meritano più una sonora pernacchia che una seria critica, se di «orfanità» vogliamo proprio parlare con serietà concettuale e profondità di spirito è l’assenza dell’uomo in quanto uomo che dovremmo mettere al centro della nostra riflessione. Questa civiltà (capitalistica) è senza umanità non per mancanza di paternità e di maternità, surrogate dall’”insano” amore per gli animali, bensì per mancanza di condizioni che promuovono un’autentica umanità, impossibile in una società divisa in classi sociali. Quanto alla patria che soffre per scarsezza di sudditi da offrire al mercato del lavoro e, all’occorrenza, alla difesa del Sacro suolo nazionale («La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino», Art. 52 della Costituzione), dalle mie parti è inutile aspettarsi anche una sola lacrimuccia, un pur lievissimo dispiacere. Niente!
«L’imperativo categorico [è quindi] rovesciare tutti i rapporti nei quali l’uomo è un essere degradato, assoggettato, abbandonato, spregevole, rapporti che non si possono meglio raffigurare che con l’esclamazione di un francese di fronte ad una progettata tassa sui cani: poveri cani! Vi si vuole trattare come uomini!» (**).
(*) «L’Annuario statistico cinese mostra come il governo e il partito stiano proponendo un’agenda che, tra le altre cose, richiede alle donne solo un ruolo di mogli e madri, in un tempo in cui le priorità sono profondamente cambiate. […] La linea di frattura tra leadership e società si esprime bene nella dinamica negativa della questione demografica. Questo spiega la posizione sicuramente non originale, ma sintomatica, espressa da un internauta cinese attraverso Weibo, il Twitter cinese, dove questi temi sono dibattuti con termini non immediatamente censurabili: “Penso che avere un gatto sia difficile. Figuriamoci sposarmi e avere figli!”» (Avvenire). Ma il gatto, secondo tradizione, deve acchiappare i topi, non tenere compagnia ai sudditi!
(**) K. Marx, Nota sulla concezione hegeliana dello Stato, 1843, in Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico, p. 168, Editori Riuniti, 1983.