PER FARE UN ESEMPIO

Il dominio di classe non è più capace di travestirsi
con una uniforme nazionale; contro il proletariato
i governi nazionali sono uniti (K. Marx).

Ieri sera, in una trasmissione televisivo dedicata – ovviamente – al conflitto armato in corso in Ucraina, si è parlato delle ripercussioni economiche interne causate dal duro regime di sanzioni imposto alla Russia dal “fronte occidentale”. Pare che solo nel comparto della lavorazione del petrolio russo sono a rischio migliaia di posti di lavoro, soprattutto nell’area petrolchimica di Siracusa: «Se Lukoil dovesse chiudere i battenti, perché attualmente raffina il 100% di petrolio russo, sarebbe una Caporetto che metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro e dunque di altrettante famiglie. Ricordo che parte del PIL in Sicilia è fortemente influenzato proprio dal settore della raffinazione del greggio. C’è la necessità di mettere responsabilmente al centro i lavoratori della nostra area industriale, attivarsi da subito con azioni concrete che possano garantire l’economia delle famiglie dei lavoratori della zona industriale e di ciò che ruota attorno ad essa, come, ad esempio, il porto di Augusta» (Blog Sicilia).

Alla trasmissione partecipava un’esponente del Partito Democratico, la deputata Simona Bonafè, la quale ha dichiarato che la responsabilità di quanto di negativo sta accadendo nell’economia italiana va attribuito interamente alla Russia, che con la sua «aggressione a una nazione libera e democratica» ha costretto il «mondo libero» a imporre a quel Paese delle sanzioni che hanno delle ripercussioni negative anche nei diversi Paesi europei. «I lavoratori della Lukoil devono prendersela con la Russia di Putin».

Niente di più falso. Questa “narrazione” va smontata in questi termini: la Russia, l’Ucraina e tutti i Paesi coinvolti militarmente, economicamente e politicamente nella guerra sistemica che nel conflitto russo-ucraino ha solo la sua manifestazione bellica sono parte di un unico disumano sistema. Alludo ovviamente al Sistema Capitalistico Mondiale, alla Società-Mondo fondata su rapporti sociali di dominio e di sfruttamento – degli uomini e della natura. Contro i lavoratori di tutto il mondo sono unite le classi dominanti e gli Stati di tutto il mondo, che si fanno la guerra (economica, geopolitica, militare, ecc.) per spartirsi il bottino – cioè il Potere sociale, quello economico in primis.

Se i lavoratori della Lukoil rischiano il posto di lavoro, la colpa non è dunque solo dell’imperialismo russo, ma dell’imperialismo unitario considerato appunto nella sua compatta – quanto disarmonica, contraddittoria e conflittuale – totalità.  In questo preciso senso chi sostiene le ragioni della Russia sostiene anche le ragioni dei suoi nemici, e viceversa, proprio perché si tratta di ragioni (di interessi) che hanno la stessa natura di classe. Si tratta di facce di una stessa medaglia, di contraddizioni e contrapposizioni interne a uno stesso campo: il campo capitalista/imperialista.

Da questo punto di vista, sbagliano sia i lavoratori che se la prendono solo con la Russia di Putin («Siamo di nuovo all’Unione Sovietica!»), sia quelli che se la prendono solo con l’Ucraina di Zelensky  («Se si fosse arresa subito avremmo evitato tutti questi problemi!») e con i Paesi che la sostengono («Ma che c’importa di quello che fa la Russia ai suoi confini: a noi importa solo il gas, il petrolio e il grano!»). Fino a quando i lavoratori assumono acriticamente il punto di vista delle classi dominanti (anch’esse divise in fazioni spesso reciprocamente contrapposte, come ci dice la dinamica politica), essi non sono soggetti politici ma oggetti della politica che serve gli interessi del dominio sociale, in Italia come in Russia, negli Stati Uniti come in Cina, in Ucraina come in ogni altro Paese di questo capitalistico mondo. In “pace” come in guerra.

UNIRE I PUNTI DELLA CRISI SISTEMICA MONDIALE

L’ESCREMENTIZIA COERENZA DEL SINISTRISMO FILORUSSO

L’INSIDIA UCRAINA NELLA GRANDE GUERRA

DICHIARAZIONE DEL РЕВОЛЮЦИОННАЯ РАБОЧАЯ ПАРТИЯ SULLA GUERRA IN UCRAINA

LA COMPLESSA DINAMICA DELLA GUERRA

L’IMPERIALISMO RUSSO HA L’ECONOMIA DI ARGILLA

I VECCHI FANTASMI CHE RITORNANO

UN MONDO IN GUERRA

CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ

L’IMPERIALISMO ENERGETICO DELLA RUSSIA

GUERRA DI CIVILTÀ E LOGICA BINARIA

SUL “COMPLESSISMO”

APPUNTI SULLA NATURA DELLA “GUERRA CALDA”

CANI SCHIFOSI, SOGNI INFRANTI E REALTÀ DELL’IMPERIALISMO

La dimensione mondiale del conflitto Russo-Ucraino

Un pensiero su “PER FARE UN ESEMPIO

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