Gorbaciov fu il becchino involontario dell’Unione Sovietica (Le Monde).
Secondo Piero Fassino non si può non ammirare un uomo che ha cercato di trasformare radicalmente il mondo comunista uscito fuori dalla Rivoluzione d’Ottobre del 1917. Chi conosce i miei modesti scritti sulla storia russa dal 17’ ai nostri giorni, certamente capirà e mi perdonerà la “risata omerica” con la quale ho accolto la dichiarazione del “simpatico” dirigente politico rilasciata stamattina a Radio Radicale. Il “mondo comunista” partorito dalla Rivoluzione d’Ottobre è entrato in crisi già alla fine del 1920 ed è stato spazzato via dalla controrivoluzione stalinista. Ma questa tesi non può certo essere compresa dal personale politico che si è formato nel più grande partito stalinista occidentale – il PCI da Togliatti a Occhetto. Ovviamente si trattava di uno stalinismo con caratteristiche italiane, secondo lo schema bipolare uscito a Yalta.
Nella sua intervista Fassino ha detto anche che Gorbaciov apprezzò molto sia Berlinguer che Occhetto, che probabilmente lo ispirarono ai tempi della sua mitica (e per gli stalinisti famigerata) Perestroika. I “comunisti” italiani hanno sempre avuto una marcia in più…
Trenta e più anni fa Gli stalinisti/maoisti italiani accusarono Gorbaciov di aver tradito e seppellito l’Unione Sovietica, mentre secondo questi rognosissimi personaggi si trattava di soffocare nel sangue le spinte occidentaliste, proprio come fece Pechino nell’estate del 1989. Non sorprende, dunque, che uno stalinista (o fascista: per me pari sono) come Marco Rizzo, tifoso del Capitalismo/Imperialismo con caratteristiche cinesi, oggi stappi una bottiglia di Champagne per festeggiare la dipartita del “traditore”: «Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo». Dimmi cosa festeggi, e ti dirò chi sei.
Com’è noto, il Presidente russo Vladimir Putin in passato definì la caduta dell’Urss come «la più grande catastrofe geopolitica» del XX secolo; ovviamente Rizzo e “compagni” pensano la stessa cosa. Di qui il loro ostinato risentimento nei confronti del “pavido traditore” morto ieri.
La politica gorbacioviana rappresentò in realtà l’ultimo disperato tentativo messo in atto dal regime “sovietico”, ormai diviso in fazioni che non riuscivano a mettersi d’accordo su nessuna questione importante, di conservare per la Russia la dimensione imperialista che essa aveva ottenuto grazie alla Seconda guerra mondiale e che non riusciva più a difendere, soprattutto a causa di un sistema capitalistico obsoleto che da decenni non riusciva a reggere, nemmeno alla lontana, la concorrenza con il più forte e dinamico capitalismo di “stampo occidentale”. Ma questa elementare realtà l’escrementizio mondo stalinista non poteva capirla, né può capirla oggi, tanto più che esso ha trovato nella Cina di Xi Jinping e nella Russia di Putin nuova linfa, nuovo ossigeno, un rinnovato orgoglio da sbandierare contro l’odiato Occidente. Mondo escrementizio, appunto.
Come Volevasi Dimostrare:
«Chi, invece, non vuole partecipare a quest’ omaggio postumo è un altro Paese alleato della Russia. Ieri il Global Times , il tabloid del Quotidiano del Popolo , ha tracciato un ritratto impietoso dell’ultimo presidente dell’Urss: «Gorbaciov è una figura tragica che ha soddisfatto i bisogni di Usa e Occidente. Venerare ciecamente il sistema occidentale ha fatto perdere indipendenza all’Unione Sovietica e il popolo russo ha sofferto di instabilità politica e di gravi pressioni economiche, fatti che la Cina ha considerato un grande avvertimento e una lezione da cui trarre esperienza per la propria governance. Negli ultimi dieci anni, il leader russo Vladimir Putin ha imparato dalle lezioni del leader sovietico» (Corriere della Sera).
Come Volevasi Dimostrare 2
«Usando come una clava il “rinnovamento” e “la nuova mentalità”, Gorbaciov e i suoi uomini cominciarono a picconare molti aspetti e molti prìncipi del socialismo così come era venuto costruendosi materialmente in Urss e nella storia. Inutile dire che tutto questo ha reso popolare Gorbaciov in occidente e veniva utilizzato contro i partiti comunisti e i “comunisti dentro i partiti”. Di questo ebbero una chiara percezione leader comunisti come Fidel Castro e i dirigenti del Partito Comunista Cinese che nel 1989 presero apertamente le distanze da Gorbaciov e dal suo progetto. Lo fece in modo più gestito sul piano politico [sic!] Fidel Castro e lo fecero in modo più pesante [strasic!] i dirigenti cinesi che, reprimendo le proteste in Piazza Tien An Men, stopparono ogni velleità o “importazione” del vento di Mosca in quel paese, reprimendo le proteste e liquidando i dirigenti del Pcc più allettati da quella prospettiva. […] Nella Russia di oggi non vi è alcuna nostalgia nè simpatia popolare per Gorbaciov, se non in ristretti gruppi di businessman. Insomma nessuno ne sentirà la mancanza. Gorbaciov dunque, anche se fu il prodotto di un processo storico, non può affatto essere assolto dalle sue precise e pesanti responsabilità nella dissoluzione dell’Urss e dalle devastazioni che ne seguirono, per il suo paese innanzitutto, ma anche nelle relazioni internazionali che per più di venti anni sono state ingabbiate dal comando unipolare e imperialista degli Usa e scandite dalle aggressioni alla Jugoslavia, all’Afghanistan, all’Iraq. Ma Gorbaciov rimane anche l’esempio di quel trasformismo dei gruppi dirigenti comunisti anche in occidente di cui ancora si pagano le conseguenze. Chi è stato “gorbacioviano”, non poteva essere un nostro compagno di strada» (Contropiano).
In ogni caso, «chi è stato “gorbacioviano”» e chi è stato antigorbacioviano su posizioni staliniste/maoiste marciavano entrambi sulla stessa escrementizia strada: quella capitalista/imperialista. Infatti, il «socialismo così come era venuto costruendosi materialmente in Urss e nella storia» non aveva niente a che fare con il socialismo, ma ne era piuttosto la più radicale negazione. Ma questo non è pane che gli stalinisti (compresi quelli con caratteristiche cinesi), epigoni degeneri del «socialismo di Stato» già ampiamente mazziato da Marx ed Engels, potranno mai masticare.