BARACK E FRANCESCO. LA COPPIA PERFETTA

san obama«Barack Obama ha avvertito oggi che i membri della Nato non possono permettersi di tagliare la spesa militare. “La situazione in Ucraina ci ricorda che la libertà ha un costo”, ha detto il presidente americano qui a Bruxelles dopo un incontro con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione José Manuel Barroso» (Il Sole 24 Ore, 25 marzo 2014). Non so cosa succede a voi quando il Presidente della prima potenza capitalistica/imperialista del mondo parla di «libertà». Nel mio caso la manina corre velocemente e nervosamente alla rivoltella (metaforica, maresciallo, metaforica, per carità!).

Inutile dire che con il Santissimo Francesco il Nobel per la Pace a stelle e strisce, nonché teorico dell’uso massiccio dei droni nei teatri di guerra (ossia ovunque vi siano interessi americani da difendere), parlerà appunto della pace nel mondo, nonché delle tante magagne che ancora affliggono questo povero pianeta: ingiustizie e diseguaglianze sociali, fame, malattie, inquinamento, surriscaldamento/congelamento di Gaia, e via elencando sulla scorta del noto catalogo delle sventure caro al politicamente ed eticamente corretto. «Obama – ha dichiarato un consigliere del presidente – ammira la leadership di Papa Francesco e con lui discuterà il loro comune impegno a combattere la povertà e la disuguaglianza crescente». Come non sciogliersi in un compassionevole e speranzoso Alleluia?

«La presenza del demonio», ha dichiarato Francesco qualche mese fa (mandando in bestia diversi suoi simpatizzanti sinistrorsi e in solluchero… Giuliano Ferrara!), «è nella prima pagina della Bibbia, e la Bibbia finisce anche con la presenza del demonio, con la vittoria di Dio sul demonio. […] Sant’Ignazio ricorda che “l’uomo vive sotto il soffio di due venti, quello di Dio e quello di Satana”». Certo, il Demonio non come mera metafora teologica, o come espressione di un disagio psichico, secondo l’ingannevole lettura di «alcuni preti che quando leggono i brani del Vangelo, dicono: “Gesù ha guarito una persona da una malattia psichica”»; piuttosto il Demonio come concreta realtà, come «nemico numero uno», come «essere oscuro e conturbante che esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana» (Paolo VI, 15 novembre 1972).

Ora, non vorrei rubare il mestiere né a Giuliano Ferrara né, tanto meno, all’inarrivabile Eugenio Scalfari, i quali sono avvezzi a dare del tu all’Insondabile; e tuttavia, nel mio infinitamente piccolo, non posso contenere un amletico dubbio: e se si trattasse del Dominio, e non del Demonio? E se «il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana» avesse l’impalpabile ma concretissima sostanza di un rapporto sociale di dominio e di sfruttamento? Avanzo una semplice ipotesi, Intendiamoci.

imagesMa guarda che bizzarre e oziose idee mi vengono in mente proprio quando Barack e Francesco si misurano con la difficile e complessa realtà del mondo e in fraterno sodalizio tirano avanti il pesante Carro del Progresso. Dio, o chi ne fa le veci, mi perdoni!

2 pensieri su “BARACK E FRANCESCO. LA COPPIA PERFETTA

  1. ma tu quando semini qui e là gli elementi dellla tua teologia del Dominio forse suggerisci che una coscienza evoluta della potenzialità di liberazione dal Male, il Male radicale e in questo senso ontologico, verrà da una narrazione magari più che dalla critica politica? In effetti per ora la logica è stata quasi sempre in ritardo rispetto alla storia. Bella la citazione di Paolo VI

  2. La mia «teologia del Dominio» suggerisce, o almeno si sforza di farlo, l’esistenza di una concreta possibilità emancipativa: dei rapporti sociali che strutturano sempre di nuovo la maligna dimensione del Dominio possiamo liberarci. Si tratta di una splendida possibilità, non di una certezza deterministicamente stabilita: tutt’altro! La liberazione dal Male radicale, che io declino sempre in termini storici e sociali più che ontologici (quantomeno non nel senso ristretto del concetto), la colloco in una prospettiva schiettamente (o “tradizionalmente”, “classicamente”) rivoluzionaria, mentre dalla teoria e dalla critica politica mi aspetto una presa di coscienza circa appunto la radicalità del Male e la possibilità del suo definitivo superamento. È precisamente questa dialettica che pulsa al cuore della mia Teologia del Dominio. Nell’Angelo Nero, disponibile in PDF, trovi il mio pensiero “politico-teologico” in una forma più sviluppata e articolata.
    Ti ringrazio per l’attenzione. Ciao!

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